Circondato dal magnifico territorio della val Nervia, Dolceacqua è un suggestivo borgo medievale del Ponente ligure ricco di storia, leggende e tradizioni. Ad accogliere i visitatori è l’incantevole vista del Ponte Vecchio che unisce il centro antico alla parte più moderna. Sù, in alto, il castello dei Doria domina il borgo.

Lo scenario da favola affascinò e fece innamorare il maestro dell’Impressionismo, Claude Monet, che nel 1884 dipinse diversi scorci del paese durante il suo viaggio nella Riviera dei Fiori. Una targa, proprio all’inizio del Ponte Vecchio, ricorda il soggiorno del grande pittore francese che scrisse in una lettera: “Il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza.”

Claude Monet – Dolceacqua

 

La storia

La prima citazione ufficiale del borgo su un documento è datata 1151. Precedentemente vi era un fondo rustico di età romana denominato “villa dulciaca”, da cui deriva probabilmente l’attuale nome.

Furono i conti di Ventimiglia che nel XII secolo fecero costruire il primo nucleo del castello situato in posizione strategica. Sull’argine sinistro, in posizione rialzata sulla cima di una rupe, la fortificazione domina infatti il passaggio attraverso la valle.

Affresco del pittore “Barbadirame” situato nei pressi del ponte Vecchio, in omaggio ad Andrea Doria

Nel 1270 la famiglia Doria acquistò il borgo. Dopo una fase di feroce rivalità con la famiglia Grimaldi di Monaco, nel 1491 Francesca Grimaldi sposò Luca Doria, signore di Dolceacqua. Tuttavia, nel 1523 il figlio Bartolomeo Doria, dopo la morte dei genitori, assassinò a Monaco suo zio Luciano Grimaldi con l’obiettivo di conquistare la Rocca. L’azione non ebbe successo a causa della rivolta dei monegaschi, ma la vicenda portò al giuramento di fedeltà nei confronti di Monaco che garantì un lungo periodo di pace e prosperità.

Nel 2023, a 500 anni dalla ricorrenza di questo significativo evento storico, verrà siglato il gemellaggio tra il Principato e Dolceacqua.

 

Il centro storico

La parte più antica del borgo si trova sull’argine sinistro del torrente Nervia ed è dominata dal castello dei Doria. Nel dialetto locale è chiamata Téra (Terra): labirinto fatto di stretti caruggi, passaggi coperti, scalinate e piazzette.

Si tratta di una vera e propria fortezza: i vicoli a cerchi concentrici arrivano fino alla fortificazione, gli edifici uno sull’altro creano veri e propri muraglioni ed è facilmente intuibile l’architettura strategico-difensiva della città vecchia.

Una passeggiata nei tipici caruggi vi riporterà indietro nel tempo, ma allo stesso tempo vi farà scoprire botteghe, cantine, artisti e suggestivi locali dove assaporare le ricette e i prodotti tradizionali.

 

Il castello dei Doria

Il castello dei Doria è sicuramente uno dei luoghi da dover assolutamente visitare. Con i suoi oltre 900 anni di storia offre un percorso suggestivo nelle tradizioni e nella cultura del borgo.

L’edificio è stato oggetto recentemente di importanti lavori di ristrutturazione conclusi nel 2018. Varcata la soglia un percorso multimediale racconta la storia della fortezza, di Dolceacqua e del legame tra le famiglie Doria e Grimaldi.

Una passeggiata panoramica, arricchita da binocoli, consente invece di ammirare l’intera valle: dal mare, alle vigne di Rossese.

Nel 2019 il castello è stato sede, insieme a villa Regina Margherita a Bordighera, della mostra “Monet. Ritorno in patria”. Durante l’importante evento sono stati esposti tre inestimabili quadri dipinti dal maestro impressionista durante la sua permanenza nel Ponente ligure.

Aperture del castello

INVERNALE: dal 16 ottobre al 15 marzo dalle h.10:00 alle h.17:00. Chiuso lunedì

ESTIVO: dal 16 marzo al 15 ottobre dalle h.10:00 alle h.13:30 e dalle h.14:30 alle h.18:00

(COVID-19: attualmente il museo è chiuso in ottemperanza alle vigenti normative sanitarie)

 

Il Rossese di Dolceacqua

La coltivazione dell’oliva taggiasca si diffuse in tutto il Ponente ligure grazie all’opera dei monaci benedettini. L’olio extravergine è infatti uno dei prodotti tipici e gli uliveti vengono ancora oggi coltivati sulle colline terrazzate della val Nervia. Furono gli stessi monaci a introdurre il Rossese, vitigno da cui viene prodotto il famoso vino di Dolceacqua.

Il borgo deve parte della sua fama proprio alla produzione di questo vino rosso rubino dal sapore morbido, sapido e aromatico, e dal profumo lieve, fragrante e fruttato.

La fontana dedicata al Rossese di Dolceacqua

Negli ultimi anni la produzione sta notevolmente crescendo e il Rossese si sta facendo conoscere e apprezzare anche all’estero. Da provare con la carne, magari per accompagnare un bel piatto di coniglio in casseruola, tipica ricetta locale assolutamente da gustare.